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DI TROPPO AMORE di Ameya Gabriella Canovi

Recensione del libro “DI TROPPO AMORE” della psicologa Ameya Gabriella Canovi

Quando mi iscrissi a Psicologia avevo un’idea di essa – e della futura me psicologa – sicuramente diversa da quella che ho adesso. Subito però mi resi conto che mentre a me interessava studiare il funzionamento del sistema nervoso, dei neurotrasmettitori e cercare di scoprire quali fossero le cause biologiche delle patologie mentali, alle persone intorno a me interessava di più capire il mondo interno degli altri.

Avete letto bene, di solito alle persone che incontravo – e che incontro – non interessa capire il proprio mondo interno quanto quello degli altri. Questo se da un lato ci dice che è vero l’assunto che l’essere umano è essenzialmente un “animale sociale” interessato ai rapporti con gli altri, ci dice anche che spesso le problematiche relazionali vengono viste come qualcosa di causato dagli altri e che di solito si subisce.

Pertanto per risolvere i propri problemi relazionali, bisogna trovare il modo di cambiare gli altri.

Su questo argomento, per trovare spunti molto interessanti, ti consiglio di guardare questo TedX dello psicologo Luca Mazzucchelli.

Un cambio di rotta

Eppure, questa visione delle cose non mi ha mai convinta. Per questo motivo durante gli anni di studi mi sono sempre concentrata sul cercare di capire quali fossero quelle cose che ognuno di noi può fare per cambiare la sua vita e le sue relazioni.

Probabilmente conta il fatto che troverei profondamente ingiusto dover aspettare che qualcun altro pensi ad “aggiustare” la mia vita, perché non è detto che questo qualcun altro ci sia o sia disponibile a farlo. E poi anche perché potrebbe non avere gli strumenti o la possibilità.

Preferisco iniziare da me e poi fare in modo che il contesto che mi è intorno si riadatti – a modo suo – ai cambiamenti iniziati.

Come me, ho poi scoperto, molti altri.

Buoni strumenti

Trovare strumenti nuovi di consapevolezza e lavoro, quindi, è sempre stata per me una priorità. Nel frattempo che gli studi proseguivano però ho anche capito che anche l’ambito delle scienze psicologiche aveva le sue mode diagnostiche: il nostro tempo è quello della dipendenza affettiva e del narcisismo patologico.

Ciò può essere un bene, perché delle condizioni conosciute da molti diventano anche più studiate. Però è anche un male perché non solo diventano più frequenti le auto-diagnosi fatte male, ma anche i contenuti informativi fatti allo stesso modo.

Non a caso non avevo mai letto niente che trovassi soddisfacente in merito e che fosse sufficientemente divulgativo da poter essere consigliato a chiunque. Almeno finché lo scorso weekend non ho divorato “Di troppo amore – Fuori dal labirinto della dipendenza affettiva” di Ameya Gabriella Canovi, edito da Sperling & Kupfer.

Copertina di "Di troppo amore - Fuori dal labirinto della dipendenza affettiva" di Ameya Gabriella Canovi.

Lo scopo di questo libro è certamente fare chiarezza su cosa sia la dipendenza affettiva, su quali meccanismi si celino dietro relazioni che si portano dietro molte sofferenze. Tuttavia, non è solo questo. Leggendolo attentamente e lasciandosi smuovere dal contenuto delle pagine, dalle storie, dalle spiegazioni, si comprende bene come questo sia un testo che aiuta a comprendere profondamente le dinamiche relazionali in generale e cosa può dare una relazione appagante.

Personalmente ho molto apprezzato la varietà di storie che vengono raccontate in “DI TROPPO AMORE” di Ameya Canovi perché aiuta a percepire come in persone diverse la stessa condizione possa apparire in modi molto diversi. Il tipo di narrazione sul narcisismo e sulla dipendenza affettiva è sicuramente corretta. Il cercare di guidare il lettore a empatizzare con i personaggi e a iniziare un percorso di auto-analisi della propria storia è il plus di questo libro. Questo ultimo obiettivo si può raggiungere ancora più efficacemente completando le schede che ci sono alla fine del libro.

La storia che mi ha colpito di più in DI TROPPO AMORE DI AMEYA CANOVI

“…Inari raccontava tutto questo con voce sommessa e spenta, come se si trattasse di un destino ineluttabile, quasi fosse anestetizzata e stesse parlando di qualcun altro. Le chiesi se quella situazione le piacesse, e non riuscì a rispondere, come se non si fosse mai posta quella domanda. Acconsentiva perché, nella sua organizzazione interna, lo riteneva dovuto e necessario, pur di non perderlo, diceva…”

Canovi, Ameya Gabriella. Di troppo amore: Fuori dal labirinto della dipendenza affettiva (p.156). SPERLING & KUPFER. Edizione del Kindle.

La storia di Inari sta ancora scavando dentro di me per la sua profondità. Inizialmente mi aveva lasciata forse fin troppo indifferente, attivando le mie difese più recondite. Per quanto possa sembrare difficile immedesimarsi in alcune situazioni ho poi capito che se cerco di sentire profondamente ciò che probabilmente doveva sentire l’altro e non mi soffermo sugli episodi specifici si dischiudono dentro di me – di noi – mondi che altrimenti non avremmo mai raggiunto.

Forse è proprio vero che accogliere il dolore degli altri è uno dei modi per autorizzarci ad accogliere il nostro.

A chi consiglio questo libro?

A tutti. In particolare:

  • Coloro che vogliono capire le dinamiche relazionali;
  • A chi non si sente libero nelle relazioni, a chi ci si sente per comprendere gli altri;
  • Chi ha amici, parenti, amanti che gli sembrano dipendenti per trovare una chiave di lettura e poter indirizzare verso la guarigione;
  • A chi pensa che sia giusto che una persona dipenda da sé, per iniziare a riflettere sul poter vivere anche lui/lei quella bellissima gioia che si chiama libertà.

Approfondimenti

La Dr.ssa Canovi conduce anche un podcast disponibile su Storytel che si chiama Intrecci.

Ha registrato una puntata nel podcast di Selvaggia Lucarelli sulla dipendenza affettiva intitolato Proprio a me: qui la puntata.

Il secondo libro in cui parla di relazioni nell’ottica familiare, accompagnando in un viaggio verso la libertà interiore: DI TROPPA (O POCA) FAMIGLIA.

IG: @ameyacanovi

FB: Ameya G. Canovi

Se ti interessa un articolo sulle dinamiche alla base del fare troppo per gli altri, ti consiglio questo: Perché faccio troppo per gli altri?

Se sei cristiano e vuoi leggere un articolo che parli di queste dinamiche sotto la lente della tua fede, ti consiglio questo: Perché faccio troppo per gli altri? Club Theologicum

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