“Sulle tracce del Nazareno – Introduzione al Gesù storico” di Adriano Virgili

Cosa sappiamo sul Gesù storico?

Non ho ancora dati statistici in merito alle conoscenze rispetto alla religione e alla storia delle religioni nella popolazione, ma ho la netta sensazione che non siano così diffuse e che molti le considerino quasi superflue. Per non parlare della conoscenza del Gesù storico (la persona dal punto di vista storico, appunto). Io tuttavia non la penso così. La fede e la religione – che si pratichi o meno – sono comunque un pezzo importante della società del passato e del presente (e probabilmente del futuro) e con un certo peso dal punto di vista psicologico.

I libri come strumenti

Quest’ultimo aspetto mi ha portato a cercare degli strumenti pratici per valutare quali fossero idee realistiche riguardo le religioni e soprattutto, smentire le bufale che imperversano sul tema. In questa ricerca mi sono imbattuta in diversi libri di Adriano Virgili, che poi ho letto. Ho iniziato con “Per una definizione della religione” (recensito qui) che, come dice il titolo, aiuta a definire una religione che cos’è.

Ho proseguito con “Tommaso D’Aquino spiegato a mio cugino” che è un utilissimo compendio per avvicinarsi agli scritti di San Tommaso da neofiti.

Infine (per ora!) ho letto “Sulle tracce del Nazareno – Introduzione al Gesù storico” che parla sì di Gesù ma non dal punto di vista della fede, ma appunto, storico, con tanto di riferimenti ai documenti e allo svisceramento – con linguaggio semplice e senza appesantire – di diversi temi caldi che lo riguardano. Alcuni esempi: il rapporto con le donne e quello con la Legge, i miracoli, la sua auto-comprensione (cioè quanto Gesù comprendesse di sé stesso e della sua missione). Il libro è edito da Phronesis Editore.

A chi è adatto questo libro sul Gesù storico?

Devo dire che questo libro è arrivato in un momento molto particolare per me di stanchezza nella lettura: ultimamente ho letto praticamente esclusivamente saggi di psicologia e libri spirituali. Per questo ho sviluppato una, per fortuna momentanea, avversione alla lettura. Allora ho pensato che questo libro fosse arrivato al momento giusto per “farmi cambiare” dato che, pur nella forma del saggio è semplice e scorrevole. Lo considero un’ottima introduzione sia per chi non è addetto ai lavori ma non esclude di continuare nello studio del tema, ma anche per chi vuole “fermarsi” a un buon divulgativo per avere le idee più chiare. Sicuramente permette di non rimanere a bocca chiusa quando si nominano i Vangeli, Cristo e le varie ed eventuali “supercazzole” che girano in merito.

A che serve un libro sul Gesù storico?

Libri come quello di Virgili sono veri e propri strumenti “contro” il fondamentalismo religioso. Guidano, infatti, il lettore che voglia mantenere una ragionevolezza nei confronti della religione e della fede ad avere uno sguardo “critico” ma non per questo meno “fedele”. Come? sapendo discernere tra dati storici e teologici, tra ciò che si sa perché dimostrato e ciò che si sa perché lo si crede. Certamente anche un non credente può trarre vantaggio dalla lettura per lo stesso motivo: non rischierà di trattare il Cristo escludendo il Gesù storico, cioè come semplice figura mitologica e quindi credere a qualcosa di non vero, senza necessariamente dover dare a ciò una rilettura religiosa. In questo senso, lo trovo un libro rispettoso di tutto lo spettro di sentimento religioso possibile.

Psicologia del Gesù storico

Una delle mie parti preferite è sicuramente quella sul rapporto di Gesù con le donne. Qui si smentisce sia l’idea del Gesù “femminista” ma anche di quello “maschilista” e si viene riportati al Gesù reale. Questa versione tratta le donne come discepole alla pari, non relegandole a un luogo casalingo ma nemmeno costringendole a rinunciare a sé stesse. Ho molto apprezzato anche la parte sull’auto-conoscenza perché la trovo interessante e utile anche per chi si intende di psicologia. Permette, infatti, di fare ipotesi sulla “psiche” di Gesù (sul quale tema ho, peraltro, già recensito un altro libro qui) e soprattutto di approfondire in merito al tema del ruolo della preghiera nella sua vita.

Gesù appare come una persona che cerca frequentemente il rapporto con Dio – che è molto intimo – in luoghi appartati. Da questi momenti la forza per andare avanti e la consapevolezza della sua missione. Non, quindi, qualcuno che si autoproclama profeta e dà se stesso nel senso di mettersi al centro in modo “narcisistico”, ma di persona che si mette in ascolto e cerca di dare a chi lo ascolta ciò che gli manca: un modo nuovo di relazionarsi a Dio, quella stessa intimità che vive Lui nel chiamarLo Padre.

Punti di forza

Un plus del volume è sicuramente l’introduzione di Gabriele Boccaccini, eminente studioso del giudaismo del Secondo Tempio e delle origini cristiane. Egli sottolinea come il libro non sia da annoverare tra i volumi sensazionalistici e ne sottolinea uno dei punti di forza: il rigore e la serietà di analisi storica.

Consigliatissimo a chiunque, il linguaggio è, nonostante il tema non facile, davvero semplice ma rispettoso della complessità del tema.

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Se vuoi leggere la recensione di un altro libro sul Gesù negli apocrifi dello stesso autore, clicca qui.