people sitting on gang chairs

Soul: un film sulla leggerezza di vivere

Eccoci al secondo appuntamento con la rubrica #psyfilm, che ha esordito qualche mese fa con la recensione di “Inside Out” e che prosegue con un altro film animato Disney, “Soul”.

Il titolo di questo prodotto – che io considero un piccolo gioiellino – già ci fa capire quanto tratti una tematica affine a quelle che si trattano in questo blog. Soul, infatti, in inglese vuol dire “anima”.

*** SPOILER WARNING: RECENSIONE PIENA DI SPOILER ***

Soul – il film: la trama

La trama è piuttosto curiosa: il protagonista è Joe Gardner, un docente di musica alle scuole medie che però sogna di sfondare come musicista concertista. Un giorno il suo sogno si avvera, infatti riesce a ottenere un posto nell’ensemble di una delle musiciste più famose di NY, Dorothea Williams. Tanta è la contentezza che, camminando fra le nuvole, cade in un tombino aperto e muore.

Ora, io lo so che una recensione che inizia già con il mainagioia bene non promette, ma vi chiedo di continuare a leggere per sorprendervi. Dopo la “morte” Joe entra nell’Oltremondo, ma lui non vuole morire, anzi, vuole ancora raccogliere l’occasione più bella della sua vita, quindi cerca di arrivare all’Antemondo. Questo è il posto dove vengono plasmate le anime dei futuri nascituri e sarà proprio qui che verrà scambiato per uno dei mentori, cioè quelle anime che hanno il compito di far trovare il proprio scopo nella vita ai futuri nascituri e fargli ottenere il pass per iniziare a vivere. Gli viene assegnata 22, un’anima che è lì da millenni e non si decide a voler vivere.

Il trailer

Ecco il trailer!

Attraversano insieme tantissime peripezie, andando a vivere nel mondo reale ma 22 nel corpo di Joe e lui in quello di un gatto. Alla fine della storia, 22 è pronta a vivere e Joe, che ha suonato finalmente con Dorothea Williams, si rende conto che quella sensazione di entusiasmo è “flebile” perché anche il lavoro di concertista è “come tutti gli altri”. Dopo la passione iniziale, diventa comunque una ripetizione routinaria.

Difficilmente in questo articolo potrò raccontare bene tutta la trama del film, specie la parte in cui 22 inizia a impersonificare le insicurezze dell’anima e si trova nell’ambiente in cui tante anime sembrano prendere la forma della depressione, ma vi consiglio di guardare il film anche per questa parte. Mi sembra che renda davvero l’idea di cosa si possa provare in certe circostanze.

Soul – il film: la passione

Premesso che cercherò di trattare il tema della depressione in qualche altro articolo, in questo vorrei soffermarmi su due temi particolari che emergono nel film:

Il primo è l’illusione che ci siano lavori migliori di altri, o meglio che se si vive della propria passione allora non si cadrà mai nella monotonia: purtroppo, sebbene ci siano lavori meno faticosi fisicamente (o mentalmente) e più stimolanti, come tutte le cose che richiedono costanza e impegno quotidiano, ogni lavoro rischia di diventare abitudinario. Il primo giorno è sempre rose e fiori o traumatico ma nel prosieguo si vedranno le vere sfide di quel lavoro e la fatica dell’abitudine. In sostanza, per essere pienamente felici in quel posto, comunque dobbiamo attuare delle strategie per guardare i piccoli particolari con amore, altrimenti verremo risucchiati dalle difficoltà;

Soul – il film: l’eccellenza

Il fatto che vivere bene la vita corrisponda necessariamente a trovare un proprio talento per cui dobbiamo eccellere e per cui dobbiamo morire senza goderci il “viaggio”: si vive felici conoscendo la propria passione guida o ciò per cui si è nati, ma non sempre ciò significa avere un “tiranno” come fu per Sigmund Freud la psicologia… a volte il nostro talento può essere “semplicemente” fare qualcosa che ci piace o in cui siamo “abbastanza portati” al meglio delle nostre possibilità e godere delle piccole gioie che la vita ci riserva, mettendoci al servizio degli altri. Basta questo (e non è poco).

Voler dare per forza un solo senso alla nostra vita (quello che ci sembra più giusto magari) può essere causa di infelicità, sia perché possiamo in qualche modo fallire… che perché magari ci investiamo troppo dimenticando tutto il resto… e il resto, prima o poi viene a bussare alla porta. E son dolori.

Conclusioni

Uno spunto di fede… (per cristiani e non… se vogliono…)

Quante volte abbiamo cercato la vocazione o “la volontà di Dio” ehm… invano? Forse non avevamo centrato bene il punto. Soul il film, può offrirci uno spunto. Credo, infatti, che questo film sostenga che il primo passo è imboccare la strada del vivere ogni giorno per come si presenta. La vocazione sarà poi rispondere alle chiamate immediate e importanti con spirito cristiano. Non dobbiamo decidere in un giorno cosa faremo per i prossimi 60 anni, ma liberare il cuore per accogliere il progetto di Gesù ogni volta che ne scopriamo un nuovo pezzo. Esso può essere anche semplicemente stare vicino a un amico che è triste quando avremmo ben altro da fare o cucinare una torta per i figli dei vicini, e far sentire il nostro affetto a questa famiglia in difficoltà.

Poi, se qualcuno di noi ha talenti più grandi, ben venga… ma sarà sempre dicendo dei sì piccoli che costruiremo l’arazzo della nostra vita.

Sitografia:

stavolta non ho consultato grandi fonti, sono andata molto a braccio… facciamo che vi consiglio Wikipedia se volete scoprire meglio la trama:

  1. Soul: https://it.wikipedia.org/wiki/Soul_(film)

Disclaimer: l’immagine di copertina dell’articolo è la locandina, presa direttamente dal sito Disney

qui puoi leggere un articolo su come la fede possa essere di aiuto in queste occasioni.

qui 5 regole per mantenere il buonumore, che non fanno mai male.

Volete leggere un’altra recensione cinematografica? Qui quella di Inside Out!

3 commenti

  1. Anche quest’altro film è un piccolo gioiellino: https://wwayne.wordpress.com/2021/08/28/una-storia-damore/. L’hai visto?

    1. Purtroppo no, ma lo recupererò presto. 😀

  2. […] Se ti interessano altre “recensioni psicologiche” di film, ecco quella di Soul. […]

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