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Neuropsicologia delle fake news | IIS Olivetti – Ivrea

Come sono costruite le fake news? Su cosa si basa la loro diffusione? Scopriamolo con la neuropsicologia delle fake news.

Al giorno d’oggi, complici anche i nuovi strumenti di informazione e l’avvento dell’intelligenza artificiale, è sempre più difficile discernere tra le notizie vere e false.

La verità però è uno strumento fondamentale per prendere decisioni. Per questo, avere gli strumenti per avvicinarcisi è importante per non rimanere nella schiavitù dell’ignoranza, favorendo la diffusione di teorie complottiste.

Cosa sono le fake news?

Le fake news sono notizie non veritiere create ad arte allo scopo di amplificare alcuni pregiudizi che chi la confeziona intende veicolare tramite le tecnologie digitali. La divulgazione della fake news, quindi, inizialmente è intenzionale ma successivamente può essere non intenzionale se chi la condivide non si occupa di verificare le fonti. A differenza delle bufale che sono notizie completamente false, le fake news possono esserlo in parte o del tutto, ma soprattutto sono costruite in maniera che siano verosimili. La verosimiglianza è favorita da un sistema già distorto riguardo le aspettative dell’opinione pubblica e dalla volontà di amplificare i pregiudizi alla base delle stesse.

Micro-storia del termine fake news

  • 2016: il termine fake news diventa molto popolare perché viene citato da Donald Trump nelle sue campagne contro i mezzi di informazione;
  • 2018: gli esperti condannano l’uso del termine fake news ritenendo che è postverità a descrivere meglio la situazione attuale: una pseudoverità che viene costruita e basata sull’emotività e le convizioni dell’opinione pubblica a prescindere dal fatto che abbiano una base di realtà.

Il progetto dell’IIS “Olivetti” di Ivrea

Per tentare di difendersi dalla manipolazione del reale e aiutare i ragazzi a costruire gli strumenti giusti per arrivare alla verità, i docentri dell’IIS “Olivetti” di Ivrea hanno utilizzato alcune ore di Educazione Civica per svolgere un laboratorio sulle fake news. Descrivi il laboratorio.

Mentre insegnanti e alunni riflettevano su quanto possano contare la struttura, la fisiologia del cervello e la psicologia nella diffusione delle fake news, il prof. Alessandro Codeluppi ha pensato per questo di inserire un approfondimento neuroscientifico nel laboratorio e per questo mi ha chiamata.

Neuropsicologia delle fake news – il circuito della ricompensa

Le fake news funzionano così bene perché sono fatte appositamente per stimolare il sistema della ricompensa (detto anche “reward system”). Il sistema della ricompensa fa parte delle vie dopaminergiche, ossia quei circuiti cerebrali che funzionano tramite il rilascio del neurotrasmettitore dopamina. Questo circuito risponde a stimoli piacevoli, mentre quello del dolore a stimoli dolorosi, che provengono dal corpo tramite midollo spinale e corteccia cerebrale.

Il circuito della ricompensa si trova nel sistema limbico, un insieme di aree cerebrali che coordina gli stimoli esterni con le risposte corporee e genera le emozioni. Il piacere che viene generato dal reward system, a livello evolutivo, serve a farci ripetere le azioni più adattive, ossia utili alla nostra sopravvivenza e a quella della specie.

Il piacere eccessivo è, però, controproducente.

Neuropsicologia delle fake news

Neuropsicologia delle fake news – come vengono confezionate?

  • Meccanismo 1: Verosimiglianza e coerenza con il target di riferimento. Le notizie sono confezionate per confermare i pregiudizi del target. In sostanza, servono per “dirgli quello che vuole sentirsi dire”, questo porterà il target a crederci maggiormente;
  • Meccanismo 2: Valutazione del gruppo sociale. Si tende a valutare le notizie in conformità a come le valuta il proprio gruppo sociale. In sostanza, se piace ai nostri amici piace anche a noi (e viceversa);
  • Meccanismo 3: Pain points. Le notizie sono costruite sui pain points più comuni delle persone e sfruttano i loro sentimenti negativi per offrire soluzioni semplici e immediate. Esse ovviamente, possono indurre in errore;
  • Meccanismo 4: Messaggi semplici. Più il messaggio è semplice più facilmente viene ricordato;
  • Meccanismo 5: Condividere le informazioni con gli amici è per noi fonte di piacere;
  • Messaggio 6: Ricevere like stimola il sistema della ricompensa;

Neuropsicologia delle fake news – schiavi del piacere?

Il circuito del piacere è molto potente, ma fortunatamente non siamo schiavi del piacere. Anzi, molto spesso il raggiungimento dei nostri obiettivi implica proprio ritardare il piacere.

Un esperimento svolto dallo psicologo Mischel ha incluso due gruppi di bambini che hanno ricevuto un marshmallow con la promessa di riceverne un altro se non lo avessero mangiato subito. Quello composto da bambini che erano riusciti a non mangiare subito il marshmallow avevano statisticamente risultati migliori nella vita futura dell’altro gruppo. Puoi leggere di più su questo esperimento qui.

Come fare, quindi, ad applicare questo concetto alle fake news?

  • Non condividere immediatamente la notizia, ma verificarla prima su fonti autorevoli;
  • Chiedersi: a chi giova che io creda in questa notizia?
  • Creare dibattiti e discussioni con le persone vicine per approfondire le notizie;
  • Passare meno tempo sui social (è scientificamente dimostrato che più tempo passiamo sui social più fake news condividiamo);
  • Livello di istruzione: è considerato un fattore protettivo, sia per le informazioni maggiori che si possiedono, sia per il metodo che si acquisisce.

Conclusioni

L’esperienza di lezione sia live che registrata con i ragazzi dell’istituto “Olivetti” di Ivrea è stata davvero emozionante per me. Ho potuto appurare l’interesse per l’argomento e visionare i bellissimi lavori che sono scaturiti dal progetto e sono certa che il laboratorio sia stato davvero utile. Tutti ora saranno meno vittime delle notizie manipolate. Spero sempre che i docenti siano così lungimiranti da cercare di dare agli alunni non solo le nozioni ma soprattutto gli strumenti per imparare come hanno fatto finora.

Sitografia

Fake news: Treccani

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