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Abusi nella Chiesa: cosa si sta facendo? | Primo Report sulle attività di tutela nelle Diocesi italiane

Cosa fa la Chiesa Cattolica italiana per tutelare i fedeli dalle varie forme di abusi che possono avvenire al suo interno? Non in molti forse lo sanno, ma ci sono degli appositi luoghi e strumenti in cui si fa prevenzione e, in qualche caso, denuncia di tali abusi. Stiamo parlando del Servizio Diocesano o Inter-diocesano per la tutela dei minori (SDTM/SITM), del Centro di ascolto e del Servizio Regionale per la tutela dei minori (SRTM), presenti in ogni Diocesi. Perché ne parlo proprio in questi giorni? Lo faccio perché ieri, 18 Novembre 2022, è uscito il Primo Report Nazionale sulle attività di tutela che è una ottima fotografia di come e se la strategia utilizzata stia funzionando. Qui potete accedere sia al link del Report originale (41 pagine) che alla sintesi per la stampa (4 pagine).

Cosa dice il Report, in sintesi?

I servizi diocesani e interdiocesani della Chiesa per la lotta agli abusi
I centri di ascolto della Chiesa per la lotta agli abusi
I Servizi Regionali Tutela Minori per la lotta agli abusi

Commentiamo come la Chiesa sta cercando di arginare gli abusi

Una buona notizia è che all’interno di questi servizi è quasi sempre presente uno psicologo, anche se a volte vengono affidati a medici, assistenti sociali, teologi, canonisti, insegnanti, ecc… . Un punto a favore è la presenza della figura professionale dello psicologo. Questo ci fa comprendere come, nella maggior parte dei casi, venga ben compreso che le competenze psicologiche sono assolutamente necessarie per occuparsi di questi casi. Solitamente, inoltre, in questi uffici si svolge un lavoro d’équipe.

Si potrebbe pensare, a torto, che tutto ciò riguardi soltanto gli abusi sessuali perpetrati da sacerdoti nei confronti dei minori, ma non è così. In realtà la Chiesa persegue anche i laici, specialmente se responsabili di associazioni e non soltanto per abusi di natura sessuale, ma anche per abusi psicologici, di coscienza, ecc…

Il numero delle segnalazioni ai Centri di Ascolto ricevute nell’arco degli anni 2020-21 è stato di 86 e le motivazioni erano:

  • Denuncia all’Autorità Ecclesiastica;
  • Richiesta di informazioni;
  • Richiesta di consulenza;
  • Sospetto.

La fascia di età di presunte vittime più colpita è la 10-18. Assenti casi 0/4 anni, mentre alcuni si sono verificati tra i 5 e i 9 e oltre i 18 anni (in questi casi, per la maggior parte, su adulti considerati “vulnerabili”). La maggior parte degli abusatori aveva un’età tra i 40 e i 60 anni e gli abusi sono avvenuti per la maggior parte in ambiente reale e non virtuale.

I servizi offerti per accompagnare le presunte vittime, sono:

  • Incontro con l’Ordinario;
  • Accompagnamento spirituale;
  • Accompagnamento psicoterapeutico;
  • Informazioni e aggiornamento circa l’iter della pratica;
  • Altro (es. incontri con dirigente scolastico, parrocchia, sindaco, supporto a catechista che ha denunciato, ecc…).

I servizi per l’accompagnamento degli abusatori, sono:

  • Accompagnamento psicoterapeutico;
  • Inserimento in comunità terapeutica.

Riprendiamo il filo…

I dati ci dicono qualcosa, ma non ci dicono tutto.

Sicuramente la Chiesa Cattolica si sta impegnando per combattere gli abusi sui minori ma ancora troppo poco, come possiamo vedere, viene fatto. Bisognerebbe sicuramente migliorare la comunicazione interna ed istituzionale, cercando prima di capire quali possono essere i problemi più grandi. Inoltre, sono convinta che bisognerebbe prevedere di default un servizio psicoterapeutico per le vittime e gli abusatori, ma nel secondo caso non come “proposta”. Perché se è vero che nessuna psicoterapia funziona se qualcuno è costretto ad andarci, è anche vero che non è possibile accettare che una persona che non è in equilibrio psico-affettivo possa essere al servizio della comunità. Inoltre, il report risulta incompleto. Non si evince, infatti, quante e quali cause siano state intentate nei confronti degli abusatori e quali siano i provvedimenti laici e religiosi in tal senso.

Voglio essere ottimista: questo è un primo passo verso una cultura della lotta agli abusi sempre più forte.

Se vi interessa leggere un articolo sul rapporto tra spiritualità e salute mentale vi consiglio questo sulla differenza tra senso di colpa e senso del peccato.

Sitografia:

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